L'ortografia italiana
L'ortografia italiana rappresenta tutte le convenzioni che sono alla base della scrittura della lingua italiana per quanto concerne le lettere con cui si scrivono le parole e i segni paragrafematici, ovvero gli accenti, gli apostrofi, l’uso della maiuscola e della minuscola e infine la divisione delle parole. In certi casi anche la punteggiatura fa parte dell’ortografia di una lingua.
In generale bisogna specificare però che per quanto riguarda l’ortografia italiana non vi è un'autorità centrale di controllo della corretta scrittura. Sono però i dizionari di lingua italiana e le grammatiche a determinare la norma comune accettata dagli utenti che quotidianamente utilizzano queste regole per esprimersi nel modo corretto.
Parlando della storia dell’ortografia della lingua italiana si nota che in generale prosegue la scelta del sistema fiorentino di evitare alcune lettere, come ad esempio la lettera K e la lettera X che fino ad oggi non sono presenti nell’alfabeto italiano. L'italiano moderno usa in totale 21 grafemi dell'alfabeto italiano più 5 grafemi aggiuntivi che possono essere definiti come "stranieri" non facendo parte propriamente dell’alfabeto della lingua italiana. I grafemi stranieri sono: j, k, w, x, y che vengono utilizzati per lo più nel caso di nomi propri.
In linea di massima però la lingua italiana è piuttosto semplice paragonata con altre lingue europee. Solitamente è possibile risalire alla corretta forma di scrittura di una parola, semplicemente dalla pronuncia. Sono in alcuni case, le parole pronunciate in un certo modo, hanno una grafia diversa. Inoltre nella lingua italiana, l’'ortografia italiana prevede che le parole vengano scritte con una separazione di spazio tra le diverse parole.
Di particolare rilevanza in italiano sono gli accenti sulle vocali. Esistono infatti due tipi di accenti: il primo è l’accento grave che è presente nei vocali aperti a, e, o. In rari casi questo accento si trova anche sulle vocali chiuse i e u. Il secondo accento è l’accento acuto che però viene utilizzato molto meno frequentemente rispetto al primo e si trova soltanto sui vocali e ed o. Per il primo caso possiamo citare parole come attività, tornerò, e la terza persona del verbo essere, ovvero è.
Un’ulteriore caratteristica da rilevare quando si parla di ortografia della lingua italiana è l’uso della maiuscola. In italiano la lettera maiuscola viene utilizzata soltanto in due casi: il primo è dopo un punto, vale a dire all’inizio di una nuova frase oppure per i nomi propri.
Come in tante altre lingue esiste anche in italiano l’uso dell’apostrofo. Dopo L’elisione che si può definire come la caduta di una vocale finale non accentata davanti a una parola che inizia per vocale. Questa forma si usa in particolare per distinguere una forma maschile da una forma femminile, ad esempio un artista e un’artista. Nel caso di questa parole sia la forma maschile che quella femminile hanno la stessa grafia ed è possibile distinguerli soltanto con l’aiuto dell’apostrofo.
E’ importante conoscere l’uso corretto della lettera H dell’alfabeto italiano. La H infatti è una lettera mutà, ovvero non ha un valore fonologico. Di seguito riportiamo qualche esempio d’uso di questa lettera: -ch o –gh per indicare la consonante dura quando si presenta davanti alle lettere e ed i. Esempi di parole sono: chitarra e ghiaccio.
Riassumendo si può quindi concludere che nella lingua italiana l’ortografia non presenta particolari problemi agli utenti. Nella maggior parte dei casi, la pronuncia e la scrittura di una parola coincidono. Le difficoltà soprattutto per utenti stranieri è rappresentata dall’uso del raddoppio consonantico in alcune parole come innanzitutto e sopralluogo. Grazie al correttore ortografico però spesso e volentieri è possibile ovviare a queste lacune di conoscenza e viene indicata la forma ortografica corretta delle parole.