La coniugazione italiana
Come in tutte le lingue, anche in quella italiana, ci sono i verbi. I Verbi sono delle parole, che esprimono un´azione che si svolge nel tempo (venire, fare, dire), oppure un modo di essere (sembrare, diventare, essere). Si distinguono forme finite ed infinite del verbo: la forma finita del verbo è definita dalla persona (p. es. I persona plurale, 3. persona singolare, etc.), dal numero, dal tempo (p. es. passato remoto, etc.), dal modo e dalla forma (che può essere attiva o passiva).
Alla forma infinita, invece, appartengono l´infinito del verbo (p. es. and-are, ven-ire, etc.), il participio presente e il gerundio.
Per quanto riguarda i tempi, nella lingua italiana si distinguono i tempi semplici e quelli composti.
I verbi italiani si dividono in tre coniugazioni:
1. coniugazione: i verbi che finiscono in -are, p. es. cant- are, visit- are, abit- are
2. coniugazione: i verbi che finiscono in -ere, p. es. cred- ere, giac- ere, tem -ere
3. coniugazione: i verbi che finiscomo in -ire, p. es. dorm- ire, apr -ire, serv -ire.
I verbi più frequentemente usati sono comunque avere ed essere, e bisogna dire, che questi vengono usati come ausiliari, quindi nei tempi composti, come p. es. "sono andata" o "ho acceso".
Questi due ultimi verbi, nel variare delle forme seguono coniugazioni proprie.
Come in ogni altra lingua, anche in quella italiana ci sono delle parole, come p. es. ieri, domani, oggi, che indicano il concetto di tempo. Comunque, bisogna dire, che anche nel verbo è presente il riferimento del tempo. Il verbo si divide in una parte, detta la radice, che indica l´azione e poi c´è la parte posteriore, che indica il tempo in cui il fatto si verifica, p. es. "andavo" (imperfetto del verbo andare), si divide in 2 parti:
"and" (che è la radice del verbo) e "avo", che è la desinenza del tempo imperfetto.
Nella lingua italiana ci sono tre tempi:
il presente (indica cosa succede al momento in cui si parla: esso ha una forma unica); il passato (indica una cosa che è successa prima dell´enunciazione del messaggio:
esso ha cinque forme distinte) e il futuro (indica il fatto posteriore al tempo dell´enunciazione del messaggio:
questo tempo ha due forme distinte).
Il presente, quindi, ha una forma unica, uguale per tutte e tre le coniugazioni; le desinenze sono le seguenti:
1. persona -o, 2. persona -i, terza persona -a. Cambiano in questo caso soltanto le desinenze della
2. persona plurale, che nella prima coniugazione ha la desinenza -ate (voi am -ate), nella 2. coniugazione -ete (voi tem -ete) e nella
3. ite (p. es. voi sent -ite).
Per quanto riguarda il passato, si distingue tra l´imperfetto e il passato remoto- i passati semplici- e poi, quelli composti, tempi formati con l´aiuto dei verbi ausiliari "essere" o "avere".
L´imperfetto, che indica un´azione durativa nel passato, ha 3 desinenze diverse nelle tre coniugazioni:
1. coniugazione: io am -avo, tu am -avi, egli am -ava, noi am -avamo, voi am -avate, essi am -avano;
2. coniugazione: io tem -evo, tu tem -evi, egli tem -eva, noi tem -evamo, voi tem -evate, essi tem -evano;
3. coniugazione: io sent -ivo, tu sent -ivi, egli sent -iva, noi sent -ivamo, voi sent -ivate, essi sent -ivano.
Anche il passato remoto si distingue nelle tre coniugazioni.
Altri tempi dell´indicativo sono il futuro semplice, che come già detto indica un fatto posteriore al tempo in cui lo si enuncia, p. es.:"Domani la mia amica andrà a scuola", il passato prossimo, che viene composto o con il verbo "avere" o con l´ausiliare "essere" e che indica un´azione precedente al momento in cui si parla e i cui effetti durano però nel presente( p. es. "sono andata al dottore"); ci sono poi, il trapassato prossimo, il trapassato remoto ed il futuro anteriore, poco usati nella lingua corrente. Altri modi sono, il Congiuntivo, che è il modo della possibilità, del dubbio o del desiderio, il Condizionale, usato per situazioni che sono possibili solo in alcune situazioni e, infine, l´Imperativo, usato per esprimere ordini, ma anche esortazioni o consigli. Per maggiori informazioni, si consiglia comunque, di consultare una buona Grammatica italiana!